Categoria: <span>Psicologia</span>

Un nuovo strumento per l’elaborazione del lutto

Da settembre 2024 sono terapeuta abilitata per la IADC Therapy.

Che cos’è la IADC Therapy?

Induced After Deth Comunication Therapy è uno strumento per poter elaborare il dolore conseguente alla perdita di una persona cara, promuovendo uno stato di ricettività che possa permettere al paziente di avere un’esperienza di contatto con il/la defunto/a.

Il lutto di persone a noi vicine è un dolore molto grande che ci pone di fronte a sfide esistenziali non indifferenti: rabbia, senso di colpa, dolore, incerdulità, paura… La nostra vita può perdere di colpa il proprio senso, spezzando la continuità e il senso di fiducia nei confronti della vita stessa. Siamo chiamati ad “andare avanti”, senza volerlo e senza sapere cosa sia questo “avanti”.

Il tempo si ferma, lo spazio perde la sua dimensione vitale e noi ci sentiamo persi. In casi di lutto grave (perdita di un figlio, di una persona giovane, morte violenta o improvvisa, perdita di un/una partner, ecc…) tutto ciò può sembrare insopportabile, il naturale processo di elaborazione si blocca, causando profondo dolore e disagio per lungo tempo.

La psicoterapia è un ottimo strumento per sbloccare questo processo e ritrovare senso e direzione alla propria esistenza, pur non negando la perdita subìta.

La IADC Therapy dà un notevole contributo all’elaborazione del lutto, rendendola ancora più efficace e rapida; è stata sviluppata dal dott. Alan Botkin, attraverso il lavoro con i reduci del Vietnam, ed è stata portata in Italia dal dott. Claudio Lalla.

Il protocollo di applicazione prevede due sedute della durata di circa 1 ora e mezza/2, a distanza ravvicinata (se possibile in due giorni consecutivi), ed ha succeso nel 75% dei casi. E’ preferibile affrontarla dopo circa 6 mesi dal lutto, e previa valutazione del terapeuta. Numerose sono le testimonianze positive al riguardo.

 

Se vuoi avere maggiori informazioni scrivimi a:

chiodidaniela@gmail.com

o whatsapp 349/0806265

 

 

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?

Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.

Gianni Rodari

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